lunedì 5 giugno 2017

Dei sogni di Marco e Marino resta solo il degrado

La rubrica di fine anno, come sempre, si apre con la pagina più dolorosa di tutte: quella dedicata alle retrocesse. E' sempre triste parlare di una sconfitta, di una cocente delusione sportiva, di una battaglia persa; lo è ancora di più quando tra i protagonisti rimane lo sconcerto o l'amarezza di un rimpianto per aver perso qualcosa che si pensava di poter raggiungere. E' il caso, quest'anno, di Marco e Marino. Due squadre e due storie molto differenti, che però terminano nello stesso tragico modo: una dolorsa retrocessione. Ad inizio anno non erano certamente date per favorite, questo è vero, però ci si aspettava molto da loro. Da una parte c'era Marco, reduce dal doppio trionfo in Serie D ed in Serie C che tornava nel fantacalcio che conta prontissimo a continuare la sua implacabile scalata; dall'altro c'era un Marino che dopo aver conquistato una sudatissima salvezza aveva dimostrato di meritare la categoria e di poter anche ambire a qualcosa di più. Due squadre che, però, hanno dovuto fare i conti con una realtà ben più frustrante di quella immaginata. Il più temuto e rispettato dei due, Marco, ha vissuto l'annata peggiore di tutta la sua carriera. Trentotto giornate, dalla prima all'ultima, vissute in zona retrocessione; senza mai mollare veramente, ma anche senza mai brillare (ad eccezione di un incredibile 99 che resterà un isolato momento di illusione). La sua annata, contraddistinta dalla dignità e dalla professionalità di chi partecipa al gioco per amore dello stesso e spinto dalla passione che lo ha sempre accompagnato, è stata una desolante landa senza emozioni, senza mai staccarsi eccessivamente da quella quota salvezza che però è stata sempre al di sopra delle proprie forze. Arriva così un'ottava posizione che sa quasi di liberazione da questa aurea di sconforto e rassegnazione che lo ha circondato già dal giorno dell'asta. Tutto il contrario dei sentimenti vissuti da Marino, a cui sentenza di fine anno forse fa ancora più male proprio perché lui, al contrario di Marco, la salvezza l'aveva davvero toccata per mano. Partito in grande spolvero, addirittura in zona podio nelle prime giornate, la rosa di Marino ha subìto un brusco calo man mano che arrivava il grande freddo. Entrato in zona retrocessione alla sedicesima giornata, non vi è più uscito per parecchi mesi. Mesi difficili, duri e avari di emozioni in cui ha sofferto la "conquista" dell'ottava posizione ma ha anche dimostrato tutto il suo carattere e la sua forza d'animo. Eh si, perché da quell'inferno a cui ad un certo punto ormai sembrava già condannato Marino ne è uscito. Grazie ad una incredibile rimonta tutta cuore e olio di gomito, Marino a quattro giornate dalla fine era tornato finalmente al sicuro, risalendo fin su alla quinta posizione addirittura a novanta minuti dalla fine. E sono stati proprio quei dannati novanta minuti finali a vanificare tutti gli sforzi compiuti, tutti i sacrifici fatti. E' bastato un niente a mandare tutto all'aria. Oggi, all'alba di un nuovo giorno, per Marino e Marco è il momento di voltare pagina e di accettare l'amaro verdetto. Entrambi ripartiranno dalla Serie C, dove se ne erano andati pieni di ottimi ricordi e tante belle speranze. Dovranno ricominciare tutto da capo, tornare ad impegnarsi e dimostrare ancora una volta il loro valore. Lo hanno fatto già in passato, ed hanno tutte le carte in regola per rifarlo.

Nessun commento: