venerdì 28 giugno 2013

In lutto per un campione nel calcio e nella malattia

Stefano Borgonovo, 49 anni, è morto ieri pomeriggio. Soffriva da molti anni di SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica conosciuta anche come Morbo di Gehrig. Una malattia degnerativa che si manifesta per la prima volta con un innocuo crampo, un piccolo balbetto, una storta, una semplice stanchezza muscolare. Ma che non lascia scampo. La SLA è una malattia che quasi sempre non va ad intaccare la mente, la lucidità di pensiero, la memoria; né tantomeno danneggia i cinque sensi, la vista, il tatto, l'udito, l'olfatto e il gusto. No, la SLA, semplicemente, ti atrofizza i muscoli mentre tu, consapevolmente, diventi imprigionato nel tuo corpo senza più la possibilità di alzarti, muoverti, parlare. La SLA colpisce tutti i muscoli, nessuno escluso. Ed allora, prima o poi, ti impedirà anche di mangiare e di respirare. Senza dimenticare, infine, che anche il cuore è un muscolo. Ieri il cuore di Stefano ha smesso di battere, ma la sua non è stata una sconfitta. Dal 2008, ossia da quando ha annunciato di essere malato di SLA, ha lottato come un leone, ha dato forza e coraggio a chi come lui è ammalato di questo morbo che definirei infame, se solo avesse un'anima. Stefano è stato un grande giocatore, ma prima ancora è stato un grandissimo uomo, che ha donato a tutti noi una grande lezione di coraggio e di speranza. Grazie Stefano!

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